lunedì 25 novembre 2013

Espressionismo toscano

Nello scemeggiato del 1975 "Gamma" si narra di un trapianto di cervello.



La complessa operazione ha esiti controversi per il protagonista, che non sto ora a dirvi perchè potete guardarvelo da soli, e non è stata propedeutica all'apertura di un nuovo filone neurochirurgico, ahimè.
Diversamente tale intervento, se reso magari mutuabile, sarebbe andato via come il pane oggi che ci tocca vedere Matteo Renzi vincitore delle primarie e prossimo Segretario del PD.
Con un bel cervello nuovo, magari di piccolo cabotaggio, insensibile, utile a soffrire meno in questa vita galera, potremmo forse riuscire a scambiare il "pistolone inconcludente" (definizione suggeritami da tre diversi interlocutori fiorentini interrogati sulla reputazione del loro sindaco) per l'alternativa giovane e liberista per cui lui si vuol far passare.
Magari rispondere una volta ad una semplice domanda facendo capire la risposta aiuterebbe, ma questa emozione ancora, da lui, non ci è stato dato provarla.
"Tutto dipende dal team" (F.Alonso, 2013 circa).  
Infatti se magari Baricco s'impegnasse un po' di più coi testi, ché già il giubbino di pelle nera pro De Filippi suggerito da Gori era stato un buon inizio, qualche sorpresa potremmo averla.
Basterebbe una citazione da Oceano Mare, al limite.
Forza, dai!
Intanto aspettiamo con ansia medio alta un politico che pensi e parli di politica e non di comunicazione ed aria fritta; gli ultimi vent'anni sono stati più che sufficienti per tutti, ma pare ce ne saranno ancora parecchi dello stesso tenore (Brasile, Costarica, Belize... ovunque, aspettatemi).

Rilevo appena che Renzi possiede una straordinaria somiglianza con l'Obliquomo di Sergio Ponchione, questo qui

 
Edito da Coconino Press, benemeriti del fumetto di qualità: sostenere cazzo!!


e come lui viva in un universo parallelo, un po' sghembo, diagonale, dove accadono obliquamente cose che vede solo lui.
Del resto l'obliquità è la cifra del politico professionista (ed anche l'ubiquità, se ha due, o più, televisioni).
Ah, il fumetto è molto denso di neri, prospettive stravolte e atmosfere stranianti e se a voi, come a me, piace l'atmosfera del cinema espressionista tedesco, parlo di Murnau (Nosferatu) o Wiene (Il gabinetto del Dr. Caligari) per dirne due, fateci un pensiero.
Il" Caligari" inoltre, ha la particolarità di non essere in bianco e nero, ma di essere stato girato con filtri colorati per sottolineare i diversi momenti del film, quindi se vi capita un versione non colorata vi stanno gabbando (probabilmente c'è Renzi al proiettore).
Lo vidi per la prima volta in un corso all'università e mi addormentai.
Allora ero irrimediabilmente pirla, oggi solo pirla.

Chiudo con un paio di immagini.
La prima, inviatami da un corrispondente a Verona è questa:



Lui, il corrispondente, l'ha scattata per l'entusiasmo nel leggere "Tubi or not tubi, this is the question" sul tubo, appunto.
Io, invece, mi sono entusiasmato per la scritta graffiata sotto, un richiesta disperata che trova tutta la sua ragion d'essere nell'invero ardito accostamento di colori della compagine tubo/parete.
Eppoi, chissà cosa sfugge a noi lettori delle intenzioni troncate dall'inquadratura: fuori da dove?
E allora gridiamolo tutti insieme, liberiamoci e affratelliamoci nella protesta: FUORI I DALTONICI!

La seconda è mia personale, tragica testimonianza di una presa di coscienza:

L'Autore prende coscienza del suo problema fisico

Perché i miei piedi alieni riducono le scarpe, prima o dopo, in queste condizioni?





Sembra una melanzana (la sinistra un po' meno).
AIUTATEMI, e vi regalerò un Nuvola Nove (per ora ne son partiti solo due... quanto ad interventi fate schifo).

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