mercoledì 27 novembre 2013

Bellezza mezza salvezza.

Berlusconi è appena decaduto da Senatore.
Le pasionarie del Pdl, appositamente nerovestite, vanno parlando in diretta tv di "lutto della Democrazia" tralasciando di citare anche il lutto per il loro cervello, della cui dipartita forse non se ne erano accorte visto ciò che stanno dicendo.
Ma  non è di questo che voglio parlare, ma dell'arte che è speranza e della bellezza che è l'unica salvezza del genere umano.
Il pensiero è tanto più forte quanto più guardo quelle lugubri immagini parlamentari.
Io, che mi sento affine al pessimismo cosmico leopardiano anche se teorizzo il Nichilismo Magico (di cui un dì pubblicherò qui il manifesto programmatico tipo Marinetti col Futurismo) rivendico il ruolo educativo (per i giovani), lenitivo (per gli adulti), consolatorio (per tutti gli altri) del Bello.
Il post sullo Zen e lo zen ha già spiegato molto di quel che intendo (andate a leggerlo).
Se già, ed è così, la vita è una specie di pendolo che un po' batte sul dolore e un po' sulla noia solo il Bello può aprire brevi squarci di piacere che ci sollevino almeno un po' al di sopra di 'sta miseria.
Brevi, perché la felicità non può che esserlo, e frequenti, un po' come la dieta equilibrata che prevede pasti leggeri e spesso.
E se lo dicono i dietologi deve essere vero.
Il Bello quindi.
Cercatelo, perseguitelo con tutte le forze, in tutte le sue incarnazioni: dalla statua di marmo al gesto cortese, dalla perfezione del fiore al profumo del basilico.
Aggrappatevi a queste piccole cose,  fatele durare e date loro spazio (libera citazione del sommo Calvino nell'imprescindibile "Le città invisibili") solo così tirerete un giorno il calzino con l'animo pulito di chi la propria parte l'ha fatta.


filare a leggerlo!



Mentre sto scrivendo queste liriche parole mi arriva una mail da questi qua:

Ma chi cazzo siete, chi vi ha dato la mia mail?
Sono astemio per giunta.
delete.

Non so per quale strana associazione di idee, ma  pensando al "bello"mi vengono in mente alcuni esempi di architetture trasparenti, forse perché il bello naturale è quello più semplice da apprezzare e al quale pensare senza doversi sentire carenti di istruzione (sbagliando, perché la bellezza è l'unica vera democrazia esistente).
Una è solo parzialmente trasparente, la sinagoga Beth Sholom di Frank Lloyd Wright (ho visto t-shirts con scritto F.L.Wrong sopra foto di alcune sue architetture crollate che mi hanno fatto ridere assai, se cogliete il gioco), "la montagna di luce", dal cui tetto traslucido il mondo entra leggermente filtrato all'interno dell'ambiente




la Glass House, residenza privata di Philip Johnson, il supremo grattacielista statunitense (che nel celare il cesso dietro l'unico schermo di mattoni denuncia la sua codardia):





e la assai meno blasonata Chiesa di Vetro di Bollate, area metropolitana di Milano:



Se non vedete il nesso tra loro, oppure col tema non preoccupatevi: non c'è.
Non serve.



attenzione:
Ho dovuto mollare la stesura del post alle ore 19.23 per uscire a vedere un film d'animazione bellissimo.
Insieme alla mia Dolce e ad una autrice dai molti nomi e altrettanti progetti in testa abbiamo passato un'oretta e mezza rubata a Leopardi, rubata a Berlusconi, rubata al dolore ed alla noia.
Se voleste provare l'ebbrezza densa di un'esperienza simile individuate la sala della vostra città in cui si proietta questo (se non ci fossero sale cambiate città, quella non vi merita):


Caro Regista Alessandro Rak, non sapevo esistessi. Ora sì e sto un po' meglio.


andateci, e poi fatelo durare e dategli spazio.



Questa sarebbe stata la chiusa alle 19:23...
Adesso però sono le 23:06, quindi la metto in corsivo:

Noto due cose: i politici dicono "intepetrare" anziché "interpretare", ponderosa e paludata versione   del termine ormai in disuso (conformemente a quanto sono loro medesimi) e che, durante gli interventi, intercalano ormai sempre con "e concludo", pronunciato per giustificare il seguente sproloquio cercando di garantirsi più tempo possibile prima di essere interrotti.
Chissà chi ha codificato 'sto stratagemma da poveri disperati che usano tutti quanti da un po'.
È meglio che spenga la tv; anzi metto su un Daitarn3 va: Aran Banjo premier, cazzo!


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