giovedì 2 gennaio 2014

L'uomo col cazzo di teak






Nel contenitore c'è esattamente ciò che pensate.
Un pene.
Tra l'altro di grossa cilindrata visto che dichiara oltre 33 centimetri.
E, devo dire, mi ha fatto sudare per essere trovato in rete in un'immagine senza una donna che lo guarda da vicino, così che possa scriverne senza essere accusato di maschilismo.
Verificate.
Comunque, ciò che manca nella foto è Rasputin che al suo membro è stato attaccato fino alla morte, avvenuta per mano di nobili russi incazzati per giuste cause, che vedremo.
Se c'è qualcuno che pensa alla cremazione, consideri magari di lasciare anche lui un ricordo in barattolo ai parenti: non verrà dimenticato.
Grigorij Efimovic  era un monaco nato in Siberia e non si lavava quasi mai, lascivo e gozzovigliatore da cui "Rasputin" che significa proprio questo.
Preso da furore estatico-religioso mollò la moglie e i sette figli e prese a girovagare per le Russie tutte, avvolto nella sua lurida tunica e nell'altrettanto lurida barba predicando e trombando.
Sì, perché grazie al proprio carisma (ed al proprio listello di teak), il Rasputin andava sostenendo che per liberare le donne dal peccato era necessario penetrarle con forza (immagino per un principio speculare allo stappare una bottiglia) e il bello era che queste si concedevano a mazzi al magnetico affabulatore/stappatore.
Il fatto che non salvasse dal peccato con lo stesso sistema anche gli uomini, conferma la grande astuzia dell'individuo.
E infatti...



Rasputin è quello sopra. Le affinità di pensiero riguardo i rapporti con la popolazione femminile potrebbero generare legittimi dubbi






 






























... Ebbe il bacio della fortuna stampato in fronte allorché la sua fama raggiunse le ingenue orecchie degli ultimi rappresentanti della dinastia degli zar, i Romanov.
Curata con gran colpo di culo ed in modo totalmente casuale l'emofilia del principino Alekseij, divenne subitaneamente protetto di corte, consigliere personale dello zar per gli affari politici e scopatore a largo raggio.
Infatti oltre ad "operare" in un suo studiolo personale che pare fosse arredato da un solo divano sfondato dall'uso, ammaliò anche la zarina cretina Alessandra coi suoi occhi da matto e i poteri soprannaturali attribuitigli dal popolo (nonché col futuro contenuto del barattolone suppongo).
Persino il marito becco, lo zar Nicola II, non faceva una mossa senza un parere del monaco.
Se si pensa alla Rivoluzione Russa che pose fine alla monarchia zarista, non si può proprio biasimare il popolo che aveva a che fare con simili deficienti.
Che altro avrebbero dovuto fare?
In piena Prima Guerra Mondiale il Rasputin prendeva decisioni politiche senza saperne una mazza (esattamente come Silvio) influenzando zar e zarina, e, ovviamente, combinando enormi casini che poi pagava il popolo (la circolarità delle vicende umane a volte mi disturba).
Per ammazzarlo, nel 1917, dovetterlo invitarlo ad una cena trappola nel palazzetto di un nobile alla quale lui si presentò con l'usuale tunica unta, cercando prima di avvelenarlo, quindi sparandogli e poi, visto che non moriva ancora, strangolandolo.
Tra quel momento e la sepoltura qualcuno si prese il famoso souvenir che da allora è sempre lì in mostra a S.Pietroburgo.

Notevole l'influenza dello zozzone (sosteneva di cambiarsi la biancheria ogni sei mesi) sulla cultura occidentale: 25 film e mezza dozzina di pezzi musicali sono tanta roba (qui vi linko il contributo fondamentale di Boney M.) ma l'onore di uno speciale Superquark è tutt'altra cosa: Piero Angela Rulez!

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