giovedì 9 gennaio 2014

Effetti della Crisi su di un corpo umano.

Accade una strana cosa su questo blog.
Se date un'occhiata lì a fianco, nella colonna delle etichette, noterete che l'unica parola in maiuscolo è Berlusconi.
Ho provato a controllare e riscriverla in minuscolo ma non c'è niente da fare.
Ho la quasi certezza che il Cav abbia commissionato  a qualche sua Testa di Cuoio un programmino che s'incarichi di evidenziare il suo cognome in situazioni come questa.
Fatta la tara all'ego del soggetto non ci sarebbe nulla di cui stupirsi.
Sappiate comunque che il fatto sfugge alla mia volontà.
Altra cosa che sfugge è lo studio coatto che porto avanti da qualche mese, per ora senza collaborazione alcuna di istituti o università, riguardante gli effetti della crisi su di un corpo umano.
Perché sono stanco morto di sentire quei mutanti mentali ospiti dai vari Floris, Santoro, Gruber raccontare che la crisi c'è, però.
Però che?
La crisi c'è e stop, e la cosa ha delle conseguenze precise, che continuano anche dopo che la trasmissione è finita, a differenza loro che a luci spente tornano ad occuparsi dei 10.000 euro mensili che percepiscono. 
POPULISTA! dite?

Ma andate affanculo.
Il mio studio quindi.
Assunto che crisi, etimologicamente parlando significa anche opportunità, preferisco concentrarmi su di un'altro significato assai più prosaico: 


E non intendo il telefilm.
Il primo effetto della crisi sul corpo umano (il mio nello specifico) è il dimagrimento.
Semplicemente perché ad una minore o nulla disponibilità economica si lega indissolubilmente la dimensione della sporta contenente la spesa.
Il pasto tipo si semplifica, si schematizza e, tra una bestemmia e l'altra, si porta via parecchi chili in eccesso, quelli del benessere.
Schiena e ginocchia, una volta che lo stomaco si ricalibra sulle portate inferiori e smette di lamentarsi, gioiscono del carico minore e vi ringraziano.
Possiamo così esprimere l'enunciato del Primo Teorema di Stepleton-Girelli (infettivologi):  la crisi è amica delle articolazioni.
Inoltre proverete l'ebbrezza di rientrare in alcuni indumenti che davate per persi definitivamente.
La ridotta impronta sociale che vi lascerete dietro essendo sprovvisti di denaro allontanerà da voi gli amici dell'ultima ora cementando i legami più veri, consentendovi  inoltre di beneficiare di svariati pasti scroccati grazie alla tenerezza che suscitate.
Questa circostanza sarà però parzialmente vanificata dall'altrettanto evidente calo dell'igiene personale dettata dall'uso parsimonioso di shampoo, saponi e detergenti vari legato anche all'impossibilità di azionare troppo a lungo gli ausili elettrici al riscaldamento dell'acqua, per ovvi motivi di costo.
Da qui il Secondo Teorema: la crisi è amica degli umori forti (potreste raggiungere del nuovo pubblico grazie a ciò, non disperate, c'è chi gode solo se gli cacano in viso, per dire).
La desertificazione del portafoglio induce rapidamente anche alla frequentazione delle oscene botteghe cinesi, dapprima per l'acquisto di vettovaglie, poi anche di derrate alimentari, servizi di taglio capelli e cucito calzini, volendo massaggio ai coglioni e dito nell'ano se proprio ci si sente soli e bersagliati dal destino. 
Da qui, tralasciando la possibilità di imparare un po' di mandarino (cosa che tanto dovremo fare TUTTI tra un po') o contrarre la sifilide, resta valido il Terzo Teorema di Stepleton-Girelli: la crisi è amica dello straniero e del diverso, quindi dell'integrazione. 
E... il sesso?
Quale?
Con tutti 'sti problemi il pene è solo un contrappeso che aiuta a non cadere all'indietro.
Gradirei opinioni in merito da una pari grado femmina: la usa uguale? Meno? Di più? Solo per nascondervi gli ovetti con la cocaina?
In questo caso il Quinto, e per ora, ultimo Teorema, è anche l'unico di segno negativo:
la crisi non è amica del pacco.
La crisi inoltre lascia un sacco di tempo libero.
Che io occupo mirabilmente, devo dire, anche e non solo per portare avanti questo spazio.
E poi posso pensare molto, ad esempio a Bruce Banner.
Anche lui ha i suoi bei problemi, forse anche più grandi dei miei: se s'inquieta diventa Hulk (io vado invece di corpo).
Tutto perchè ha voluto giochicchiare coi raggi gamma, che se si masturbava come chiunque altro non gli succedeva niente.
Ma comunque, Hulk.
E non è mica il solo.
Vi stupite se vi dico che questa faccenda dei raggi gamma l'hanno provata altri quattro? 
C'è chi ne è uscito bene, chi avrà qualche difficoltà coi cappelli e uno un po' più penalizzato, ma in generale è tutta gente sana e propositiva (e tutti devono amare il verde, gli auguro).


Doc Samson
She-Hulk

Abominio


















Il Capo



















Mi sottoporrei volentieri ad una seduta di raggi gamma, per vedere che effetto farebbe su di un corpo già affetto dalla Crisi e perché il verde mi piace fin da quando vidi, bambino, uno zio arrivare sopra questa:



All'epoca sua non c'era nient'altro di così virile, forse la Fender Stratocaster. 
Perchè andava più di tutto quel che circolava, e lo faceva spesso con sopra dei soggetti con quelle facce da anni settanta che oggi vediamo solo sulle foto segnaletiche.
Ceffi con baffi spioventi, basettoni e rayban a goccia.
Niente casco, marmitta 4 in 1 aperta e, quale unica protezione, l'immaginetta di Padre Pio nella tasca dei jeans.
Più la carta d'identità ovviamente, messa nelle mutande, allorché servisse per il riconoscimento della salma.
Chiudo con un fioretto: se mai dovessi uscire da questo stato Critico mi comprerò un Kawasaki Z 900 smarmittato e lo guiderò con una chitarra a tracolla.




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