martedì 21 gennaio 2014

Facce o del bestiario umano

Siamo la nostra faccia.
Il corpo è un mero accrocchio a cui affidiamo i necessari spostamenti sul territorio ma conta ben poco nell'economia generale.
Ci si innamora di un viso, non di un ginocchio, così come quando si dice di qualcuno che ci "sta antipatico a pelle" non è certo perchè ha dita tozze o scapole alate, il collo lungo o i fianchi larghi.
Per questo, percentualmente, è meno sventurato il detentore di viso bello o interessante su corpo medio-mediocre che non il contrario, quindi potete anche risparmiare sull'abbonamento in palestra se ritenete di avere un bel sorriso o due occhi penetranti.
Perchè ciò che rimane impresso nella memoria è la faccia.
Altrimenti sulle lapidi metteremmo le foto dei piedi dei cari estinti, o magari dei loro ani, no? (e sarebbe anche interessante come esperimento sociologico).
Il cranio umano è una ben congegnata scatola, contenente trucchi e trucchetti d'ogni fatta come i sensi e il cervello, che li manovra da gran puparo qual'è.
Allo scopo, esso può contare sul lavoro in nero di decine di muscoli mimici o pellicciai, responsabili unici di reati penali quali lo stalking, il mobbing e tutte le indegne sfumature violente verso donne e non solo.
Pensare che il movimento impercettibile, di millimetri in su o in giù, di queste fascette determini il confine tra la vita e la morte appare quantomeno stupefacente, ma le cose stanno così.
In certe situazioni un mezzo sorriso accennato oppure una smorfia appena compiacente fanno la differenza tra una promozione od una retrocessione.
Lo sa bene Gommaflex, il bandito dalla faccia di gomma, che grazie alla sua peculiare malleabilità  


delinque con trasporto e profitto, ma non si pensi che tutti gli altri siano da meno.
Sforzandoci, e nemmeno troppo, tutti quanti, uomini e donne siamo dei veri Gommaflex.
È la vita ingrata con tutto il suo carico di allegro dolore a costringerci a volte alla trasformazione.
Di seguito posto una serie di immagini, frutto di un mio riflettere sull'argomento, che mi avevano portato tempo fa a dipingere con un pennellino ed una tempera su pezzi di foglio salvati dal cestino piuttosto che su ormai inutili pagine degli elenchi telefonici, per riempire i buchi di un'attività lavorativa vuota di introiti ma ricca di tempi morti.
Ho intitolato la raccolta il bestiario umano e l'ho cominciata con tre soggetti noti ai più, tre calciatori democraticamente scelti dalle tre squadre maggiori italiane, colti nell'animalesco raptus del dopo gol.
Chi è Gommaflex qui?



Guarda come lavorano quei benedetti muscoli mimici... abbastanza per creare mostri, anche se la faccia d'origine dovreste riconoscerla credo.
Chi sono i tre?
Questa invece è gente presa a caso, anche se mi pare ci fossero dentro anche Stan Laurel e La Pina di Radio Deejay...












































Vi siete riconosciuti?
Anche voi come tutti, all'occorrenza,  siete dei mostri.

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