lunedì 13 gennaio 2014

T'ipnotizzo e mesmerizzo.

Ho copiato e lo confesso.
Il titolo del post mi è stato suggerito da due album dei System of a Down, questi:







uno, Mezmerize, l'ho ascoltato mentre scrivevo quel che state leggendo, l'altro, Hypnotize, no.
Mai frequentati prima, ma sempre apprezzato molto le due copertine di autore a me sconosciuto.
Qualcuno sa chi sia?
Tra l'altro si tratta di due doppi pubblicati nello stesso anno, il 2005: ho sempre provato simpatia per un artista (o artisti nel caso) colto da improvvisa diarrea creativa.
La scusa è buona per permettermi di appoggiarmici e fare perno, introducendo il mesmerismo disperato che le case editrici (ma anche le etichette musicali come pare evidente qui sopra), nella persona dei direttori creativi o di collana o chissà come li chiamano quelli che decidono come sarà una copertina, cercano di operare sui lettori.
Ora, è piuttosto risaputo che in Italia lo sbilanciamento tra la massa grassa di chi scrive e quella magra di chi legge rende il mercato editoriale un mare agitato.
Sul ponte di quei galeoni spazzati dalle tempeste urlano e si dimenano soggetti di ogni tipo, chiamati a far quadrare i conti e tappare falle sempre più grandi nello scafo, con ogni mezzo.
Per evitare o ritardare il più possibile l'affondamento si ricorre al mesmerismo/ipnotismo, cercando di fidelizzare il lettore che, per culo, abbia acquistato e apprezzato già un'opera, preferibilmente una che si è riusciti, battendo sul tempo gli avversari, a far diventare un "caso editoriale".
Ora, io mi chiedo da un po' perché se una cosa si vende ed ha una forma-libro si dica che è "un caso".
Una canzone di successo non è un "caso musicale"ma una "hit", così come un film non è un "caso cinematografico" ma un "campione d'incassi"
Perché?
Perché un libro invece non può essere hitcampionedincassi ma solo "un caso"?
Ovviamente perché si deve per forza etichettare ogni cosa altrimenti ci si spaventa, ma nello specifico penso proprio perché sia l'unico termine sensato: è un caso che un libro si venda, nell'accezione più aleatoria del termine.
Infatti nessuno capisce mai perché ad un certo punto una che scrive storie fantasy come molte altre venda di colpo miliardi di copie oppure che una sciapa storia di sesso per massaie bagnate diventi un testo guida da aver letto per forza pena l'esclusione sociale.

Un altro.
Un "caso editoriale".




















Sia come sia, accade, e quando accade i ceri che vengono accesi nelle segrete stanze degli editori si sprecano e danno il via all'operazione mesmerico-ipnotica: non molliamoli!
Adesso che li abbiamo afferrati non lasciamoli scappare.
Esempio nr.1: il primo titolo è stato ben venduto, cosa ti escogito per cercare di non farti allontanare troppo da me?
Questo:


Bompiani mesmerizza/ipnotizza così...




















Notate qualche similitudine?
Stessi colori, stessa costruzione, stesso stile nel titolo, lungo e finto casuale in realtà frutto di notti insonni di un team di precari sottopagati e sovrasfruttati. 
Il primo si è venduto, ti ci sei trovato bene dentro ed allora io ti arredo anche questa stanza come l'altra, così non ti spaventi, ti accomodi anche qui, smolli quei 15 18 euro di copertina ed io tiro avanti ancora un po'.
Oppure quest'altro esempio, tra l'altro fresco fresco, giacchè "Stoner" di John Williams l'ho appena finito, meritoriamente regalatomi a Natale dalla Dolce perché non sapevo fosse mai esistito e adesso che lo so e l'ho letto e goduto sto meglio di prima.
Ah, dice "William" e non "Casey", chiaro? 
Qui l'editore fa ancora di più: pesca l'autore defunto da un ventennio e pubblica un romanzo del '65 che da un pezzo è fuori catalogo suppongo, almeno qui.
Viene apparecchiato con le entusiatiche recensioni di rito ed evidentemente il disegno funziona (e comunque il libro se lo merita) perché tra breve ne uscirà un altro.
E come decidono di presentarlo allo scaffale?

Fazi mesmerizza-ipnotizza cosà.



















Eccerto.
Stesso discorso di tappezzeria sullo sfondo, stesso mood e vai con dios, sperando zitti zitti, tomi tomi di sfangarla anche stavolta.
Questo giochino potete tranquillamente farlo da soli, magari buttando l'occhio ai vostri libri.
Magari siete stati mesmerizzati anche voi e nemmeno ve ne siete accorti.
Un link illuminante e croccante è questo qui dell'Investigatrice di Copertine sottopostomi dalla Dolce: http://copertinedilibri.wordpress.com/page/6/
Infine, come per mondarmi dai peccati di questo sgangherato universo letterario nostrano, cedo e posto un liberatorio derapone dell'altro Stoner, quello che credevo l'unico fino a poche ore fa, e che invece e solo quello dei due che ha il polso destro esplosivo ( e che ha, fin qui, vissuto una vita leggermente più stimolante dell'altro).

No, non cade, se ve lo state chiedendo.


p.s.
Oh, meno male che ho finito, perché nel frattempo ho capito come mai mi sono sempre privato dei System of a Down...

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