giovedì 2 gennaio 2014

Ultimo venne l'ununoctio.

Domanda a bruciapelo: quanto indietro riuscite ad andare con la memoria?
È un giochino che fa andare sempre ai matti la Dolce, che nello specifico esercizio ha una gittata assai più breve della mia.
E voi invece?
Boh, non lo saprò mai, visto che la perfida logica dei blog è che uno parli e parli e parli e nessuno mai risponda, quindi amen.
Io arretro giù giù fino ad un punto imprecisato dei miei quattro anni.
Non chiedetemi perché il cervello tenga da parte alcune scene, alcuni video nel suo hard disc e ne butti altri nel cestino: è così e ce lo teniamo.
Il mio punto imprecisato è quello in cui io, quattrenne appunto, mi trovo sul balcone di un albergo ligure in periodo tardo invernale a spalmare marmellata su due fette di pan carrè.
Ho provveduto poi faticosamente a verificare con la Matre come e perché fossimo lì (lei non lo ricordava), in ogni caso la memoria balenga mi permette di visualizzare il colore smortino della prima fetta (verosimilmente albicocca) e quello più scuro sulla seconda (penso mirtilli o fragola) e quasi quasi di risentirne il sapore.
Inoltre indossavo un berretto lanoso con pon pon e golfino di mediopeso, perché sento il frescolino nonostante il sole.
Questo ed il flash di me che guardo (in bianco e nero) una puntata di Ufo alla tv e poi, causa febbre, mi trovo visitato dal medico si battono per la palma di frammento menmonico più antico nella mia mente annebbiata.
L'idrogeno del mio cervello se volete, cioè il primo elemento.
Mentre l'ultimo è proprio il misterioso ununoctio di cui vi stavate chiedendo il significato, numero atomico 118.
La Dolce mi ha appena comunicato che parlando al telefono col cugino disturbato ha appreso che il ferro è l'ultimo elemento prodotto prima che una stella collassi.
Poi ce ne sono altri, ma il poetico momento fondativo di quell'elemento, normalmente poco considerato, (quel ferraccio... ) lo eleva invece ben sopra ai suoi più quotati e scontati colleghi, tipo l'oro ed il platino o l'argento addirittura.
Perché la Dolce ed il cugino finiscano a parlare della tavola periodica anziché di banalità come tutti mi è ignoto.
Inoltre l'ignoranza crassa che coltivo nel campo specifico credo mi schermerà da ogni possibile critica possiate muovermi, tanto non è di chimica né di fisica che voglio parlare, bensì di Zaffiro & Acciaio.


Tutte le anomalie verranno regolate dalle forze che controllano ogni dimensione. Ovunque ci sia vita non verranno usati elementi transuranici pesanti. Sono disponibili pesi atomici medi: Oro, Piombo, Rame, Giaietto, Diamante, Radio, Zaffiro, Argento e Acciaio. Sono stati assegnati Zaffiro e Acciaio


Tutto ciò è legato al discorso dei recuperi mnemonici fuori tempo, perché una caratteristica che mi contraddistingue è l'essere schiavo del tentativo di ritrovare l'antica magia del momento ripescato.
Va da sè che, fuori contesto com'è, di magia come la ricordavo non se ne parla più e quindi, a recupero terminato, la delusione è sempre vasta, condannandomi ad una vita in affannosa malinconia di qualcosa che, se c'è stato, adesso è giustamente scomparso.
Fossi nato semplice Ultrà vivrei senz'altro una vita più semplice: cibo, cacca, figa, Inter.
Che felicità.

Abbasso i luoghi comuni: Il tifoso al centro sta declamando dei versi del Vate.
 
Invece no ed allora ho un imponente archivio audio-video-cartaceo che riempie tutta una stanza con reperti tra i più disparati: tutti gli sceneggiati giallo/thriller anni '70, le serie fantascientifiche, i libri, i modellini, che a spolverare tutto divento scemo (e infatti ho smesso).
Zaffiro e Acciaio dunque, una serie inglese in 34 (brevissimi) episodi che passò sulla Rai in tempo perché la notassi ed imprimessi là nello spazio di cervelletto di cui parlavo sopra.
Sorprendentemente però, il recupero è stato del tutto soddisfacente, perché la serie è davvero grande.
Si tratta di due agenti con strani poteri, inviati non si sa bene da chi a rattoppare anomalie del tessuto spaziotemporale (a volte con l'aiuto di altri agenti con altri pesi atomici) che si muovono entro scenografie semplicissime, al limite dello spoglio e del banale, producendo per giustapposizione tese atmosfere stranianti e misteriose.
Capita magari che due, tre puntate passino con loro che si scambiano di posto in due stanze disadorne, al massimo con una pendola nell'angolo, facendo cose strambe e dicendone di ancora più strambe.
Sicuramente alla produzione costava poco, sfortunatamente quando si confeziona un prodotto che obbliga il pubblico a mettere in moto (anche al minimo neh, ma è già sufficiente) un paio di rotelle nel cervello, l'audience si riduce drammaticamente.
E infatti si chiuse lì, sparendo nel suo misterioso limbo.
Non ho voglia di star qui a discettarne ad oltranza, vedetevelo, ora che col TuTubo si può accedere a tutto, non come prima che per cercare qualcosa occorreva essere dei piccoli Sherlock, oppure procuratevi come ho fatto io il cofanetto dvd pubblicato da non ricordo più chi.
Se amate una fantascienza inconsueta ed un minimo cerebrale (e inquietante) mi ringrazierete.
Tanto io non lo saprò mai.



p.s.
Ah, se vi state chiedendo come si presenti l'ununoctio o in cosa possa essere contenuto, non chiedetelo a me. Anche io sto guardando sotto ai vari oggetti che ho in casa per vedere se oltre al dannato Made in China ci sia qualche altra indicazione rivelatrice.
UN Nuvola Nove gratisss a chi me lo dirà (facendosi riconoscere).

p.p.s.

Sì sì, il titolo del post è rubato al Calvino di "Ultimo venne il corvo", non rompete le palle: mi autodenuncio sempre se del caso.

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