mercoledì 4 dicembre 2013

Premature dipartite

Siamo ciò che abbiamo visto da piccoli, fondamentalmente.
Basta un piccolo scarto, un attimo qualsiasi in cui vediamo qualcosa che ci colpisce e da attori diventiamo scienziati o astronauti.
Ovviamente se le condizioni di partenza non ci orientano comunque al lavoro in miniera.
Ma anche lì, mentre spacchiamo la roccia, nell'intimo sapremmo con precisione cosa avremmo voluto: o attori o scienziati o astronauti.
Io, per dire, avevo da piccolo un dirimpettaio salumiere, Angelo Vailati, che per me era solo il salumiere sotto casa e la cosa non mi colpiva particolarmente, se non che odorava sempre di prosciutto.
Infatti non ho fatto il salumiere.
Vailati su Vespa 90ss

Ma se avessi scoperto in tempo il fatto che Angelo Vailati era stato un grande campione di Vespa negli anni sessanta, forse adesso oltre ad apprezzare la mortadella sarei stato un campione di Vespa.
L'ho scoperto troppo tardi.
Frank Zappa invece ascoltò in tempo Ionisation di Edgar Varèse, composizione per percussioni del 1931, per fortuna, perché poi nella vita fece quel che doveva fare.
E ne fece molto, perché è stato un musicista che definire prolifico è molto riduttivo: più di 95 album ufficiali, senza contare miriadi di bootlegs e altra roba strana.
Non sono qui a fare l'apologia di un genio che tutti dovreste conoscere ed ascoltare, perché non ne ha bisogno, ma solo a constatare che oltre alla musica anche il suo baffo+mosca spaccava.



Quel che invece qui voglio ricordare di Zappa è una copertina, una tra quelle 95 o più, perchè nata in Italia durante un tour del 1982 dal quale fu tratto un disco dal titolo "The Man from Utopia".
Per motivi vari e poco interessanti capitò che Zappa si sedette al tavolino di un bar romano con una copia di Ranxerox in mano (la stessa edizione che comprai io, tra l'altro).
A spiegargli cosa diceva nei balloon il coatto sintetico vediamo qui sotto Tanino Liberatore, che lo disegnava, e Stefano Tamburini che l'aveva inventato e lo scriveva.


Tamburini cerca un contegno ma pende verso Zappa, che chiede lumi sui testi.

Zappa ce l'ha tolto un cancro, Tamburini un'overdose, Liberatore nessuno e infatti fortunatamente ci delizia ancora con le sue matite.
Tanto piacque a Frank il lavoro di Liberatore e Tamburini da affidare loro il concept della copertina dell'album di cui parlavo sopra.
Il risultato fu il seguente, con Zappa in versione Ranx fronte retro, che scaccia le mosche che lo assediarono durante il concerto al parco Redecesio.




E se Zappa è grande, gli altri due lo sono altrettanto.
Non esagero.
Nel campo del fumetto, tra i '70 e gli '80, dobbiamo a loro e agli altri componenti la redazione del Male, (poi Cannibale poi Frigidaire) se in quel campo l'Italia era l'avanguardia artistica mondiale.
Tamburini-Pazienza-Scòzzari-Liberatore-Mattioli-Mattotti(riserva) dovrebbe essere una formazione da ricordare più della classica Sarti-Burgnich-Facchetti, però non è così.
Infatti siamo italiani, e nel momento supremo questo peserà parecchio sul piatto della bilancia.
Preparatevi, se credete a quell'aldilà.
Il problema è che stando a contatto con quei fuoriclasse, il povero Stefano si sentiva una merda.
Disegnava bene, ma chiaramente spariva al confronto e quindi si difendeva con quello che aveva a disposizione, e quello che aveva era comunque genio.
A parte ideare Ranx che sarebbe sufficiente, quello che considero abbagliante è Snake Agent.
Un ciclo di storie ottenute dalla fotocopiatrice, dentro la quale muovere tavole di vecchi fumetti noir anni '40 per ottenere deformazioni di visi e corpi e suggerire la velocità con la quale 'ste assurde avventure si svolgono (roba tipo: "cara sono a Tokio, prendo l'aereo e sono da te fra tre minuti", "eccomi tesoro, scusami, ma tra un minuto e quaranta ho un appuntamento a Sidney").
Se confessaste al prete di non averlo mai letto, giudico possibile che vi obbligherebbe a dieci pater noster, fate voi.
Per scansare la longa mano clericale affidatevi a ebay o a qualche fumetteria/mercatino dell'usato, vi farà solo bene al cuore.


Capito come?
Quel che dispiace è che la prematura dipartita ci abbia privati di chissà che altro e abbia privato lui del giusto riconoscimento (che è arrivato postumo, e se succedesse a me mi farebbe incazzare dabbestia).
Non solo, probabilmente è morto convinto di non valere molto, a poco più di trent'anni.
Sbagliava, perché qui da noi, spesso, chi non vale molto è straordinariamente longevo.


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