martedì 24 dicembre 2013

Natale con i tuoi, Pasqua sul Pordoi.

È una rincorsa che dura da più di trent'anni.
Da quando la magia vera della mattina di Natale ha cominciato inesorabilmente a scivolarmi tra le dita sotto la spinta dell'ormone.
Ci ho guadagnato uno scroto peloso ma ho perso tutto il resto.
Il percorso di avvicinamento al Natale era lento e doloroso, nell'attesa spasmodica di quel momento lì, preciso, esatto, nel quale aprivo gli occhi cisposi alla penombra della cameretta cercando di mettere a fuoco le sagome dei pacchi.
Niente ha più avuto la stessa intensità e gioia beota di quelle mattine, nonostante l'accanimento terapeutico che da allora perseguo nel vano tentativo di riprodurla, niente mi è più rimasto impresso come trovare queste scatole sotto l'albero, nemmeno (cito) la visione della figa da vicino.
 




















Quindi faccio cose degradanti per la persona adulta, tipo andare per negozi di giocattoli confuso tra veri genitori o mangiare caldarroste in piazza Duomo, ma tutto questo sforzo basta appena per tenere acceso un lumicino, complice la spinta opposta e contraria della vita che fa di tutto per schiaffeggiarti in faccia la tua maturità, la tua responsabilità e tante altre cose che finiscono in tà.
Mo và caghèr!
Ridatemi uno dei miei vecchi Natali, magari mezzo, una finestrella di pochi minuti... potrei concedere come transazione paritaria di rivivere dieci pranzi coi parenti (il contraltare della gioia mattutina, il simulacro bronzeo della rottura di coglioni più pura) per un quarto d'ora di quelli là.


Cosi mi presenterei se dovessi affrontare di nuovo un cenone natalizio coi famigliari: missili atomici sulla slitta per vaporizzarli tutti alla prima banalità stronza dello zio o della nonna (cioè dopo tre minuti e venti).


 La spia del malessere ha cominciato a lampeggiare quando, col proliferare di canali televisivi, il palinsesto Vigilia/Natale mi è stato sconvolto.
Non più accurata programmazione col Sorrisi e Canzoni materno, bensì il caos catodico, ed ora a led, con film simbolo trasmessi in contemporanea (orrore!) che mi costringono a fare zapping con la morte nel cuore.
E Frankenstein Jr? Quest'anno dov'è?
E una Poltrona per due? Ci sarà? (pare di sì. ndr)
E, devo dire, da quando la visione dei millemila film americani natalizi mi è venuta a nausea: c'è troppo buonismo cariadenti, troppi "figliolo/figliola", anche il rosso dei Santa è troppo rosso.
Volete uno spassionato consiglio per rimettere tutto il baraccone decembrino al suo posto?
Guardatevi questo immortale monolite filmico qui


Qui c'è tutto per davvero.
Altro che Natale sulla 34°strada... processione, capitone e boom! eliminazione fisica dei vecchi genitori pensionati mediante bombola di gas manomessa.
Auguri di buon Natale a te Maestro Monicelli!





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