domenica 15 dicembre 2013

Evoluzione Nagaiana

Perchè Charles Darwin sì e Go Nagai no?
La teoria dell'evoluzione enunciata dal primo è stata universalmente accettata, quella proposta dal secondo ha fruttato al suo autore solo il plauso entusiastico dei lettori di manga, ma è rimasta confinata a Devilman.
Questo è Devilman, alias Akira Fudo:


Io, tanto per dire, parteggio di brutto per il giap, non fosse altro perché grazie ai suoi robottoni (il benemerito si è inventato anche i Mazinga e i Goldrake, cioè i miei riferimenti etici di allora insieme a Niki Lauda e Alberto Lupo) la mia infanzia è stata molto migliore di quanto sarebbe stata col solo Darwin.
Insomma siamo sempre al vecchio adagio vox populi, vox dei: s'è scelto Darwin e nemmeno l'avvento di Nagai ha scalfito l'abitudine consolidata.
Mi fa pensare alla Bibbia vs. Scientology.
La gente da un bel pezzo fa cose incredibili, senza fiatare, nel nome di un tizio che cammina sulle acque, che con un pane ed una triglia ne mette a tavola cento, che muore e risorge; però poi sghignazza inorridita se gli si parla di viaggi extracorporei e del malvagio Xenu, dal quale tutti i nostri guai di umani derivano secondo Hubbard.  
Stessa storia svecchiata un po', secondo me, ma di peso identico.
Dato che dopo questo teorema che ho giustamente grassettato finirò all'inferno, è bene che vi spieghi in anteprima cosa ci troverete o luridi peccatori.

Devilman esce in Giappone nel 1972 per l'editore Kodansha e narra le gesta del giovane Akira Fudo, del cui corpo prende possesso il diavolo Amon, per lottare contro i demoni al risveglio da millenaria ibernazione nella forma di Devilman.
Al fatto non è estraneo l'amico Ryu, che si rivelerà poi essere Satana e innamorato di lui.
Questo in estrema sintesi.
E già sarebbe sufficiente visto che, mescolando temi quali la violenza, la paura del diverso, l'esoterismo, l'omosessualità, (in un fumetto nel 1972 cazzo!!!) Nagai dimostra di che pasta fosse fatto: grano duro trafilato al bronzo.
Ma la parte interessante qui, quella che collide con Darwin, è la teoria che sorregge tutta l'impalcatura del manga e che spiega la causa della sovrappopolazione mondiale: perché la specie umana viaggia sui sette miliardi di esemplari e il resto delle creature viventi invece si autoregola?
Perché ogni specie ha un predatore naturale che si incarica di matenere l'equilibrio; tranne una.
Ma in realtà questa è un'anomalia, un macroscopico granello di polvere nell'ingranaggio oliato della natura, perché la specie umana un predatore che la regolava ce l'aveva nell'antichità: i demoni.
I demoni si cibavano di uomini, ma furono messi fuori gioco dall'Era Glaciale che li ibernò, lasciandoci liberi di moltiplicarci senza controllo.
La prova della loro esistenza si può trovare nelle paure istintive che gli uomini ancora conservano, come quella del buio, e che non sono altro che frammenti di memoria trasmessici dai nostri avi preistorici: il timore del nostro predatore.
E nel '72 questo fetente nemico si stava scongelando, riprendendo a fare ciò che per lui era naturale.
Go Nagai l'aveva pensata bene la teoria, fila tutto, poco da dire.
E poi l'aveva disegnata col suo tipico stile scarno, ipercinetico, sceneggiandola col gore e lo splatter che solo i giapponesi potevano permettersi senza censure quarant'anni fa.


A questa vi affezionerete ad esempio, ma alla fine finirà così senza preavviso...
  
Io la serie la lessi tutta negli anni novanta, edita in 14 albi da Granata Press e fu un colpo nello stomaco, perché Nagai fa fuori tutti senza pietà, anche i personaggi principali, e lo fa in modo orrendo senza lesinare particolari, sempre con quel cazzo di tratto semplice semplice ma sempre cupo e presago di tragedia.
La violenza cresce di numero in numero, perché i demoni prendono le sembianze degli uomini per ucciderli, provocando una classica e delatoria caccia alle streghe della quale saranno vittime anche i famigliari del protagonista.

Il tono della serie era così adulto che il cartone animato che ne venne ricavato fu decisamente edulcorato, sia nelle situazioni sia nell'aspetto del protagonista assai meno infernale dell'originale, per non far cagare sotto i ragazzini e permettere loro di dormire almeno otto ore per notte.


Molto più rassicurante messo così...

Rimane a tutt'oggi una delle poche opere a fumetti che mi hanno fatto sollevare la testa emotivamente strapazzato, dopo aver chiuso l'ultimo albo. 
Ne realizzarono anche un lungometraggio nel quale il Devilman effeminato qua sopra si prendeva a mazzate con Mazinga Z, ovviamente un must have per tutti i sognatori.
E poi successivamente altri Oav, che non ho visto e di cui quindi non parlo (strano su internet che qualcuno non parli di qualcosa che non sa, vero?).
Se non l'avete mai fatto è d'obbligo il recupero e la lettura di questa pietra miliare del fumetto mondiale, sennò m'incazzo e non scrivo più niente.

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