Poi passiamo tutta la vita a sentirci dire che dobbiamo combinare qualcosa, fare così e cosà, perchè è così che si deve fare, prenderci delle responsabilità.
A quest'ultima frase io rispondo: perchè?
Se qualcuno mi portasse, bendato ed alla Scajola, in qualche posto e poi mi dicesse: ecco ora che sei qui devi fare tutta questa lista di cose e prenderti le tue responsabilità io risponderei ma che vuoi? Ma chi ti ha chiesto niente?
Invece non si fa, e tutti corrono dietro a queste responsabilità chiudendosi intorno al collo catene e lucchetti fatti di famiglie, mutui, figli che conducono a gastriti o coliti, calvizie e vene varicose, alitosi e umore umbratile, a deteriorare cioè i rapporti interpersonali rendendo la società una fetida gora, mentre si allenano i pargoli con lo stesso punchin ball che ci ha resi così suonati.
Allora perché si fa?
Ormoni, schizzetti, impulsi elettrici.
Tutta la poesia del mondo non può coprire il fatto che il cuore è solo una pompa molliccia e l'umanità puzza peggio dei pesci al mercato.
Di tutto ciò è artefice la Matre.
Questa figura incombente che ci sforna e ci tormenta per buona parte della vita.
Il fumetto è mio, lo cambio a seconda dell'umore. |
Qualunque cosa faccia la Matre, ella sbaglia.
Se è troppo affettuosa, se lo è troppo poco, se ha un rapporto sano col Compagno Fuco oppure no o se usa il figlio come merce di scambio con ello, tutto questo concorre a far crescere la pianta figliale un po' storta.
A volte molto storta, come testimoniano le casistiche e le campionature di decine di migliaia di serial killer, che diventano tali nei primi sette anni di vita, quando il bambino dovrebbe imparare che cosa significa "amare".
Non conosco una persona che sia una che non abbia la sua nevrosi, il suo tratto diabolico, il suo demoncello nascosto nel taschino, quindi sono portato a pensare che la Matre, così come l'umanità la prevede sia un sistema sbagliato.
Nella meccanica in questi casi si corre ai ripari: visto che i diesel aspirati fumavano e andavano un cazzo, si pensò di mettergli il turbo, ed ora milioni di automobilisti sono felici e contenti sulle loro Audi, quindi perchè in antropologia no?
Son più scemini?
Ci vorrebbero LE Matri, versione sovralimentata della usuale figura materna che, è assodato, tanti scempi e massacri ha fin qui provocato.
Uno nasce in condivisione, diciamo, scivola fuori umidamente da una vulva ma subito dopo viene preso in consegna da una mezza dozzina d'altre, ognuna con la propria patologia e il proprio vissuto a diluire picchi e intemperanze delle altre.
Come quando a fine preparazione di un cibo si dice "sale e pepe quanto basta", ad aggiustare.
Sospetto sarebbe meglio.
Logica da Kibbutz?
Rigurgito da figlio dei fiori?
Magari è così, boh.
Non avrò la controprova, però rimangono i milioni di morti sul contachilometri di Hitler che magari potevano essere meno o zero se ad affiancare nell'educazione Frau Klara ci fossero state altre Frau, perchè no anche questa qui
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Fraw Bow (Gundam RX-78) |
Fatto sta che così non va.
Di sicuro a fare le spese del nuovo regime sarebbe l'industria televisiva e cinematografica, specialmente quella statunitense.
Sono decenni che quelli ci sfrantumano le palle con film e telefilm imperniati solo ed esclusivamente sul concetto protettivo genitore-figlio, sul calore (ustionante, ma non lo dicono) della famiglia.
E basta porco boia.
Voglio un telefilm dove il figlio venga abbandonato da un genitore per il semplice fatto che non gliene importi abbastanza, oppure uno in cui il figlio abbandonato sospiri sì, ma perchè sollevato dall'essersi tolto un peso di dosso.
Dai su, un po' di originalità; devo venire io?
Eppoi c'è il problema della personalizzazione.
Nella Matre che cede al tempo vedo la mia turpe vecchiezza futura, nella sua morte si specchia la mia.
In un sistema policentrico anche questo triste aspetto verrebbe diluito, distribuendo la pena in parti uguali su più soggetti e disinnescandone le derive psicologiche.
Addirittura i decessi potrebbero diventare occasioni di festa, una bella baldorietta in onore di Matre Paola, Rosanna, Luisa (fate voi), tanto cara a tutti gli altri membri il gruppo educatorio ma senza sbracare in pianti alla sicula.
Inoltre siamo talmente in tanti, talmente oltre ogni programmazione naturale da rendere necessaria una revisione, ci vuole un Editor che si occupi di gestire la riproduzione, magari depurando l'atto dalla sacralità beota con cui da secoli la religione l'ammanta
Diciamoci la verità, cari miei, riprodursi è in realtà un atto così elementare, così straordinariamente ordinario in natura da innalzare su di un piano di eccezione chi se ne sottrae, vuoi per deficit fisiologici, vuoi per tare sue personali, da smontare qualunque teorema basato su luoghi comuni tipo "frutto dell'amore, mature responsabilità" e amenità similari.
Ormoni, schizzetti, impulsi elettrici: stop.
Tenete presente che tutto questo inutile scritto è stato pensato e battuto da un tipico prodotto di ordinaria famiglia disfunzionale, con Matre fallace seppur volenterosa e padre assente seppur presente.
Vedete quindi che ho ragione?
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