Non voletemene, sono un semplice.
Mi è venuta la curiosità vedendo questo video di Beck che coverizza un pezzo di Bowie con l'ausilio di un'enormità di strumenti musicali, disposti ad anello intorno a lui.
Mentre mi domandavo quale potesse essere l'effetto di una simile pensata, leggevo che il massimo godimento poteva essere tratto da ascolto & visione (grazie Duca) fatti attraverso una cuffia.
E infatti, ad ascoltarlo senza, il risultato non pare proporzionale allo sforzo profuso, per quanto rispetto al solito si intuisca una certa spazialità sonora.
Infine, guardando i vari microfoni sparsi qua e là per registrare la performance, li notavo essere delle teste umane (beeeelli, pensavo nella mia povera ignoranza crassa).
Il fatto è che sono fatti in tal guisa per uno scopo preciso, non a cazzo: sono microfoni binaurali appunto, registrano cioè secondo un meccanismo prossimo a quello naturale dell'orecchio umano.
Per raggiungere il risultato vengono quindi posizionati due microfoni nei canali auditivi farlocchi della testina di materiale plastico, rispettando le dimensioni reali per riprodurre assorbimento sonoro e distanze di testa e orecchie vere.
Così facendo i suoni verranno catturati e poi riprodotti automaticamente equalizzati dalla capa e dalle orecchie anziché appiattiti come accade nella registrazione tradizionale, facendo di questa roba il top per l'utilizzo live.
Nel caso specifico si va oltre, perché anziché due sole orecchie qua ce n'è un profluvio
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Quest'affare è sospeso sopra il palco, as you see nel filmato. |
orecchie a 360°per un ascolto metafonico.
Io non ho cuffie e non posso sapere com'è l'effetto, ma se qualcuno ci prova e poi riferisce potrei donargli un boero.
Mi sorprende sempre ragionare sul fatto che tutta l'alta fedeltà, quella che sconfina nell'esoterismo a molti zeri, è spasmodicamente tesa a migliorare di uno zic in più l'ascolto, attraverso valvole, circuiti e metallo prezioso per raggiungere... la normalità.
Cioè quello che ascoltiamo ad orecchio nudo.
Un'assurda rincorsa al contrario praticamente, ma se togliessimo l'assurdo dalla vita sarebbe il caso di filare immantinente ad ammazzarci perché non ci sarebbe niente di divertente da fare.
Il pensiero successivo, corrotto da pensieri binaurali, va allora ad altri tipi di ascolto, tipo quello che può fare solo chi cavalca questa, un'altra fantastica assurdità come l'hi-fi esoterico
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Ci sarebbe anche una carena, ma nascondeva lo Stradivari a sei cilindri lì sotto. |
la Laverda v6 è stata lo strumento musicale più accordato che si sia mai sentito muovere su due ruote.
Questo per me ma, credo, anche per qualcuno di voialtri con le orecchie meno aduse a certi suoni (perchè questi sono suoni e non rumori).
Corse una gara sola, splendida e mostruosa, con le giapponesi a quattro cilindri che tremavano di paura sentendola sibilare sul Mistral del Paul Ricard a 280 all'ora (era il 1978 eh..).
Poi morì subito dopo, schiacciata dall'infame mancanza di denaro, volando nell'olimpo dei miti.
Nel Sol Levante ringraziarono del favore e cercarono di capire come replicare una magia simile: tutto inutile, occorreva essere italiani per riuscirci.
Ma sei in Veneto col binaurale erano molto in gamba, c'è da dire che in Emilia non si scherzava un cazzo sull'argomento.
Le orecchie degli spettatori potevano deliziarsi di questa raffinata esecuzione già negli anni '70 (Concerto Grosso per 12 cilindri), mentre venticinque anni dopo i primi effetti elettronici e gli rpm della Techno producevano memorabili Dj set V12 come questo.
E in Lombardia solo pugnette?
Impossibile, lì c'è pur sempre la Scala e la tradizione va mantenuta, sia dai meneghini del Biscione qui impegnati in una Cacofonia Parossistica Verdiana, sia dai provincialotti di Cascina Costa che eseguono un Andante con Brio a 3 cilindri.
A me tutta questa lirica binaurale produce questo risultato:
A voi no?
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