giovedì 6 febbraio 2014

Mozzarella di bufala.

Ricevo da un corrispondente estero una mail contenente link ad un blog (eeeh?) interessante, perché collegata in qualche modo al tema del post precedente, ZOT!
Il link è a Bloggokin.it , spazio nel quale il tenutario, oggi 6/2, con tutta la buona fede che suppongo lo animi, perora la causa della Storia dell'Arte intesa come materia che sta per essere cancellata dai programmi scolastici.
E sono con lui, perché è semplicemente una barbarie.
Però per perorare meglio si appoggia ad una di quelle leggende metropolitane che la vulgata ama definire bufale, nonostante io mai abbia capito in cosa consista il nesso tra una notizia falsa e la cedevole massa lattiginosa: l'Italia detiene il 60% del patrimonio artistico mondiale.
 
schematizzazione fotografica della premessa di Bloggokin.it
 Ma basta, ma ancora con 'sta cagata?
O tenutario del blog, ma perché non ti fermi a riflettere un attimo sull'enormità della cazzata che stai contribuendo a veicolare, come tanti purtroppo prima di te hanno fatto?
Oltrettutto, supportando un'istanza nobile e motivatissima come la difesa della Cultura nelle scuole con un mucchio di letame fumante, rischi che anche tanta nobiltà alla fine tanfi di merda.
Ora, concentriamoci sulla bufala, gettiamoci come Empedocle a capofitto nel cuore del vulcano: che cazzo mi significa il patrimonio artistico mondiale?
Il numero di vasi, cocci, anelli, spille, diademi sparsi sul territorio?
No, perché così facendo è palmare non se ne detenga il 60% (percentuale che varia spesso questa, dal 40 al 70, a seconda della freschezza della bufala stessa).
Quindi, che si fa per piantare a terra un picchetto cui ancorarci?
Si ricorre all'Unesco, considerando il numero di siti da esso vincolati relativamente all'ambito "artistico".
Non storcete il naso, perché se non si parte da qui, da dati certi, anche la Beozia può vantare primati che non ha, cosa che noi facciamo ad ogni piè sospinto quando siamo all'angolo dialettico.
Dunque, i siti artistici riconosciuti appannaggio dell'Europa erano fino ad un tre/quattro anni fa 372 su 679, che è buono, ma che rappresenta solo un 50% del totale mondiale (ed ho detto EUROPA).
Nell'ultimo lustro le cose non sono cambiate sostanzialmente nelle percentuali, e l'Italia capeggiava la classifica con 43 siti riconosciuti, di un'incollatura su Spagna (40) e Francia (33).
La percentuale reale non raggiunge quindi il 5%, come facilmente verificabile, che è comunque tanto, ma ben distante dal ridicolo 60% che qualche scemo ha sbandierato ad un certo momento e dietro al quale stormi di piccioni si sono accodati.
Chissà perché in un'era di informazione così rapida e capillare è possibile mantenere vive queste leggende totalmente infondate (salvo poi ridere di quelli che parlano dei coccodrilli albini nelle fogne...).
Vorrei un giorno nella vita trovarmi lì, nell'esatto epicentro della cazzata nel suo momento primigenio, fondativo, per il gusto di poter dire ai nipoti IO C'ERO!
Sempre a proposito di bufale, anche se qua si tratta di mozzarelline, mi viene in mente un divertente testo che ho letto anni fa, un'enciclopedico saggio sugli effetti della fisica (quella vera) applicata ai robot giapponesi e all'altalena di Heidi (c'è anche un testo su Star Trek se preferite).



 
La piccola montanara svizzera ad esempio, dondolava felice su di un'altalena nella sigla: nel testo si calcolava con precise formule matematiche che per compiere tali ardite traiettorie la corda avrebbe dovuto essere lunga circa un chilometro, rendendo l'allegra bambina una perfetta testimonial per Red Bull Stratos .
O il pugno atomico dei Mazinga, (l'uno o l'altro, stessa roba) che, se ingegnerizzato con quelle caratteristiche, avrebbe ammazzato seduta stante il pilota per il contraccolpo.
Stessa sorte per il povero Koji Kabuto anche volendo muovere il suo Z un po' più velocemente del semplice strisciare i piedi: il peso e l'altezza di una simile struttura di metallo ne avrebbero frullato i poveri organi interni dopo tre passi.
Tralascio tutto il paragrafo sulle bufale in ambito spaziale, sia perché Goldrake è esistito davvero, sia perché la mia infanzia è sacra e val bene una sospensioncina d'incredulità.
Ma tu, tu blogger di Bloggokin, tu che eri partito così bene, stai più attento dai.
Da quel che mi pare di capire i blog per qualcuno sono importanti, incredibile ma vero, e ciò che si scrive viene spesso preso e ingollato senza un minimo di filtro, quindi si rischia di peggiorare la situazione mettendo in giro più bufale di quanto sia sopportabile.



insomma, se qualcuno vi dice "è vero perchè l'ho letto su Wikipedia...", sapete che c'è solo una cosa da fare per aspirare ad un mondo migliore per i vostri figli:




P.s.
Aggiornamento del giorno dopo (7/2).

Mi si avverte che, con buona probabilità, anche la notizia della soppressione dell'insegnamento della Storia dell'Arte è una bufala. In quel caso sarebbe davvero sorprendente che quel blog spari la notizia con enfasi, supportando una bufala con un'altra bufala.
Una matrioska di minchiate.
Evidentemente quelli di Bloggokin mirano a qualche fondo ministeriale.

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