sabato 13 agosto 2016

Da piccolo facevo cose molto stupide...

Ma a ben pensarci, molto meno di quelle che faccio ora.
Una tra queste era disegnare i mostri spaziali.
Certo, tutto ciò è stato possibile solo dopo l'avvento di Goldrake nel '78, perché prima non c'era modo  (anzi sì, girava qualche film giapponese sulle private, di quelli con Godzilla, Gamera la tartaruga e tutto quel pantheon là), ma mancava il grosso della situazione, il magico.
Beh, che succedeva? Che io attendevo spasmodico la comparsa del mostro di ogni puntata armato di foglio e matita e in quei tre minuti scarsi di combattimento prima che l'eroe lo facesse saltare cercavo di riprodurlo meglio che potevo.
Sviluppando un certo acume avevo predisposto alcuni standard, per gli antropomorfi, gli insettoidi, i blobbosi, così da poter abbreviare il processo.
Poi stoccavo, infilando i miei file segreti stretti tra le enciclopedie che avevo in cameretta, perché volevo un archivio bello pressato e consultabile.
Unica controindicazione, spesso il senso ultimo dell'episodio andava perso, concentrato com'ero nel riprodurre il cattivone: apnea mentale per tre minuti = perché cazzo quello faceva quel che faceva?
Boh.
Non ho mai temuto di voler diventare segretaria in età adulta comunque, nonostante queste pratiche ordinatrici, anzi l'idea era quella del paleontologo per dissotterrare i dinosauri; poi per fortuna gli ormoni hanno cominciato ad aggiungere centimetri al pene e gli obbiettivi sono naturalmente cambiati.
Ma quanto mi piacerebbe riavere quei fasci di fogli abilmente vergati con gli ufo mostri, gli haniwa di Jeeg, i guerrieri di quell'altro.
E adesso li posso avere, in 3d!
Potenza della vita che non butta via mai niente, come su una nave se getti la spazzatura controvento: quella fa il giro delle murate e la buccia di banana finisce in faccia a qualcuno sul ponte.
Premessa drammatica: parlo di un'epoca, quella dei disegni, nella quale la riproducibilità era un concetto del tutto relativo.
La tv offriva uno e un solo passaggio di tutto, sembra incredibile detto ora che viviamo nell'esatto contrario, ma è così, ciò che andava perso era perso per sempre, e il dettaglio poco chiaro nessuno era in grado di svelartelo.
Era una rimozione continua, visto che i primi vcr erano ancora macchine fantascientifiche che forse esistevano in "America" (perché tutto doveva esistere laggiù "in America", dove in realtà viaggiavano su macchine sportive con le balestre.... che selvaggi del menga).
Comunque io, oggi, ho la possibilità di riavere in faccia tutte quelle bucce di banana; ci hanno messo quarant'anni a fare il giro dello scafo ma ora la Gazzetta (!) mi vende on line modellini dei mostri di Go Nagai alti una ventina di centimetri, che potrò finalmente osservare con tutta calma mentre metto su un dvd e studio l'episodio.
Anche le basi! Anche le basi!
Ne ho già individuati setto, otto imprescindibili, che cercai disperatamente di riprodurre rimanendo però senza una gamba, un occhio, uno scudo, mentre dentro mi si rompeva qualcosa (per la legge dell'irriproducibilità di cui prima).
Troverò la mia maturità di settenne a quarantasei!
Non è bello tutto ciò, non vi fa venire voglia di speranza nel futuro?

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