lunedì 11 gennaio 2016

L'armadio di Bowie


E così è andato, chiudendosi in un armadio.
Il video di Lazarus ticchettava come un'arancia ad orologeria, per dirla col suo sodale Burroughs, e noi ignari che l'esplosione rivelatrice del suo reale significato sarebbe arrivata con la morte.
Dimenandosi in un letto, coi bottoni sugli occhi, urgente di scrivere e di non sprecare niente di ciò che la fine andava regalando al suo genio creativo.
Bowie 1 - Morte 0; se ne è partito con le valigie piene di lustrini e non con gli ultimi stracci rammendati.
Che stile, che invidia.
Tra l'altro già la faccenda l'aveva pensata nel 1996 col cinico investigatore Nathan Adler, quando mise in piedi tutto l'ambaradan di Outside e i suoi bravi omicidi artistici rituali, ma gli mancava l'ingrediente decisivo.



Un cancro glielo ha fornito vent'anni dopo, e lui l'ha piegato alle esigenze dell'arte.
Dannato Duca, quanto sei stato grande; fino all'ultimo minuto.
Mi mancherai un bel po'.

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