venerdì 14 marzo 2014

Quando il futuro è passato...

... che si fa?
Leggendo in questi giorni il seguente testo

Yes, tutto Dick a soli 6,90... accorrete numerosi!

pensavo che il superamento del futuro ipotetico contenuto in romanzi o film è una bella scocciatura.
Questo qui ad esempio è ambientato nel 2016 ed è stato scritto nel '64.
Dick ci ha profuso impegno e sforzo per delineare un mondo così lontano da dov'era lui e, comunque, il tempo quel maledetto, piano piano e un passo alla volta l'ha raggiunto e superato.
Togliendo alla storia uno strato di qualcosa.
Non si sa cosa, ma qualcosa perde un testo di fantascienza quando il suo futuro passa, lo si guarda come ad un parente o amico sborone che alla fine tutto quello che andava sbandierando da anni s'è capito che non era in grado di farlo.
Una mezza delusione insomma. 

1984 è scaduto un bel po' di tempo fa, Spazio 1999 pure, (ed anche il progenitore UFO che era ambientato nell'80), 2001 è andato e con lui anche gli emuli dell'Anno del contatto e valanghe d'altri.
Tra i famosi si salva per ora giusto Blade Runner, anche se dubito che per il 2019 a Los Angeles comincerà  a piovere ininterrottamente sulle teste di qualche Replicante.
E cosa salta all'occhio subito?
Che nello spazio non ci siamo andati, e le uniche nuove colonie sono quelle dei cinesi a Prato.
Nessun autore s'è inventato un'espansione verso l'interno come è avvenuto nella realtà, grazie alla rete e ai social network , chissà come mai.
Pensavano tutti alla direzione opposta, verso lo spazio, verso fuori.
Perciò se devo pensare a qualcosa che sia sfuggito all'ossidazione, allora mi viene in mente Lain.


Serial Experiments Lain è un anime andato in onda nel '98 su di un canale satellitare in Giappone.
Curioso pensare come negli anni '90 i Giapponesi si siano come incazzati ed abbiano deciso di cambiare le regole del gioco per tutti, creando prima Evangelion ('96) e poi questo, per poi mettersi a sedere dicendo: "Ok. Ora adeguatevi".
Lain comunque è roba per pochi, infatti andava in onda all'una di notte.
E in effetti si tratta di una mattonata tremenda sulle palle se non si ha la pazienza e la sensibilità di cogliere quei due o tre messaggi che ti convincano a non mollare, a dargli ancora una possibilità finchè, esausto arrivi all'ultima puntata e ti rendi conto della portata dell'opera.
Si parla di connettività globale come se ne parlava allora, durante la prima diffusione della Rete (che chiamano il Weird) ma con piccole e significative varianti tutte orientali sul tema della coscienza condivisa se si spinge troppo in là il concetto di connessione, introducendo nel discorso le possibilità potenziali della Risonanza Schumann (che sto utilizzando anch'io nella stesura del nuovo romanzo che sarà, appunto, fantascientifico) nel processo.
Questo anime comunque non ve lo consiglio, non voglio avere vittime sulla coscienza, a meno che non abbiate letto l'Ulisse di Joyce traendo piacere dal sudore stillato da fronte e ascelle nella sua doma.
Quel che vi consiglio è invece Gipi, sempre e comunque, perchè lui ne ha tanto ma tanto.
Questo, per esempio, l'ultimo edito


oppure questo, che è quello prima



Ma dove si capisce appieno la cilindrata di quest'autore è altrove per me, tipo nei suoi corti fulminanti (come questo corto girato in un cesso) oppure la capacità di sedersi davanti ad un foglio bianco ed arrivare attraverso una scintilla misteriosa a generare una striscia geniale nella sua semplicità come l'Incredibile storia dell'uomo che non sapeva cagare.
Sono le brevi e sofferte avventure di un uomo piegato dal dolore, non già della peristalsi impossibilitata, ma proprio di un dolore dell'anima, nel sentirsi emarginato dalla società per non conoscere né l'atto in sè né il significato della frase che lo descrive.
Ah.
E cosa vuoi dire ad uno che si siede e scrive un soggetto simile?
Diciamo genio?
Io lo dico.
Genio.
Cercatevi le strisce in rete e godete tutti dell'incredibile opportunità che la vita vi ha concesso facendovi sapere come fare a cagare. 


P.s.
Il fatto poi che, come chiaro da ogni video che lo immortali, il Pacinotti sia evidentemente nudo e fuoriposto in qualsiasi luogo che non sia casa sua non fa che aumentarne i meriti.


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