martedì 6 maggio 2014

Cibo Matto

Le Cibo Matto sono queste qua:



Insiema ai Pizzicato Five, che sono invece questi,





 avevano fatto parlare di sé una decina d'anni fa mi pare, più per il nome che per la musica che facevano.
Ma non è di loro che volevo dire, era solo un'alibi per arrivare a parlare di quest'era del cibo sempre e comunque che stiamo vivendo.
In Italia non c'è altro argomento di discussione in questi ultimi tempi.
Viviamo in un parossismo gastronomico, in un orgiastico banchetto diffuso.
Vai a cena da amici e mentre stai mangiando un primo od un secondo qualcuno salta su ricordando lo spaghetto di Tizio e la torta di Caio con doviziosa descrizione della preparazione.
E il bello è che tutti partecipano, tutta la tavola, anche gente di cui non avresti detto, tutti lì a farsi le pulci sulla cottura o sulla quantità e con vero interesse, mica per una questione di educazione.
Una volta i programmi di cucina in tv si contavano sulle dita di una mano monca.
Lo so perchè erano i miei favoriti all'ora dei pasti, (al limite mi facevo andar bene Corrado col Pranzo è servito)





perchè mi scatenavano un extra appetito che rendeva pantagruelico anche il mio smunto panino col prosciutto.
Sì, perchè mia madre aveva intuito le potenzialità di un figlio che si accontentava di quel che trovava al ritorno da scuola nell'ottica di un certo fancazzismo, e aveva introdotto lestamente un regime a base di rapidi panini imbottiti che io non sono mai più riuscito a spezzare.
Per questo poi, da grande, mi sono sempre ben guardato dall'andare "a pranzo dalla mamma la domenica" (con suo grande sospiro di sollievo).
Oggi invece c'è da uscirne obesi solo sedendosi davanti allo schermo e a qualsiasi ora.
Ma com'è che si finisce sempre per abusare delle cose?
L'equilibrio è la dote più rara in natura.
Inoltre la figura emergente non è quella del cuoco pingue e amichevole, della Nonna o della Sora Lella della situazione, non dico una moderna epigona dell'Ave Ninchi dei tempi che furono


Ave Ninchi, appunto. 

macché, oggi va di brutto l'uomo con barba di qualche giorno ed occhio intenso che arrivato a tiro di un fornello, magicamente, si arrotola le maniche di una camicia bianchissima e comincia a tagliare pomodori con mano ferma e tocchi rapidissimi.
Un po' come un cane quando vede la palla.
Invariabilmente questi soggetti sporcano più pentole che una mensa per impiattare poi un caghino di pietanza tipo nouvelle cousine (e poi chi lava, boh?).
Il tutto dopo aver stappato una bottiglia di rosso e tirato grandi pacche virili sulla schiena dell'ospite.
Ma una volta la cena non era un'ostacolo da superare alla svelta per trombare?
Una sorta di inevitabile ostacolo che andava affrontato coi muscoli tesi come il cavallo e le parallele nell'ora di ginnastica?
Adesso chi tromba più dopo ore ed ore passate tra supermarket, preparazione e racconti su pasti e ricette altrui?
Ecco giusto ora ho visto uno spot con Favino che è esattamente così... pazzesc (cioè, non che tromba, che cucina in camicia bianca).
Liberatemi da tutto questo cibo! io, che quando confesso di mangiare solo per non crepare vengo guardato con orrore.
Almeno quando mi capiterà di introdurre a tavola un discorso diverso, chessò un po' di politichina, magari cronaca nera, delle volte attualità generica, qualcuno mi cagherà.

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