lunedì 14 aprile 2014

Si può fare (ma non so come)

" Io, proprio io sono divenuto capace di rianimare nuovamente la materia inanimata... "  diceva il nonno di questo conosciuto scienziato,



avviato peraltro a seguire le orme di famiglia.
Ma non sono stati gli unici, i Frankenstein, a riuscire a penetrare i segreti della materia.
Altri, con esiti più piacevoli e meno cruenti hanno realizzato l'impossibile.
Mi sono stupito l'altro giorno di non aver mai incensato su questo blog né Robert Sabuda né Stephen Mottram, quindi lo faccio ora, con colpevole ritardo.
Ambedue agiscono nello stesso modo del Barone, però il primo utilizza la carta ed il secondo le marionette, così facendo si risparmiano penose nottate al cimitero con la pala in mano.
Ah, le marionette sono quelle coi fili al contrario dei burattini, che invece si sodomizzano col dito o con la mano per farli muovere; si sappia una volta per tutte.
Del primo posseggo uno dei suoi magici libri pop-up, Alice nel Paese delle Meraviglie e bramo tutti gli altri, da Peter Pan in giù (l'ultimo, appena uscito è La Sirenetta).
Un pop up è, di per sè, un oggetto parecchio magico, con quella capacità misteriosa di far emergere cose dalle semplici pagine di un libro, ma quello che Sabuda fa è altro ancora: è dare vita alla materia inanimata appunto, ma con l'aggiunta della dimensione favolistica.
Aprire le pagine e vederne emergere questa cosa qui



regala un momento di incredulità fanciullesca che chiunque può provare (e per N volte, almeno finchè la carta non si logori).
Io, spesso, apro le pagine e lascio il libro lì appoggiato, come fosse un oggetto di prezioso design, un oggetto d'arte (perchè quello è) guardandolo di tanto in tanto e chiedendomi ogni volta come cazzo faccia a farlo solo ripiegando del cartoncino colorato.
Sfido anche il più arido di voi a non atteggiare la bocca a culo di gallina davanti a questo:




Cercate i pop up di Sabuda nelle migliori librerie e correte a piazzarveli in casa, pronti ad aprirli come scrigni quando vi sentirete parte lesa di questo mondo garrota (eh, capita, capita), stando bene attenti che qualcuno in famiglia non li scambi per "roba da bambini" e li lasci a tiro dell'infante di turno.
Calcinculo!!!
Il bimbo/a va addestrato alla vita, sennò che ci state a fare voi?
I pop up di Robert vanno sfogliati in due, aperti dalla sicura mano di un adulto che guidi la zampetta del piccolo finchè non è sicuro che a quello non vengano i cinque minuti e devasti tutto quanto.
Basta poco per radere al suolo della carta in equilibrio così miracoloso.
Aiutatevi con una cinghia di cuoio per imporre la vostra autorità (oppure una salvietta bagnata).
Quanto a voi, cercate di controllarvi a vostra volta: non so quante volte ho represso l'impulso di scoprire il segreto di Sabuda, prima desiderando di ridurmi per poter entrare nella composizione, poi di smontarla come un orrido orologiaio per svelarne il mistero, ma per fortuna ho sempre resistito.
Eppoi si sa, la magia è come un vago profumo nell'aria; basta un piccolo movimento e scompare, quindi astenetevi dal farlo.
Mottram invece la sua creatura la fa sorgere dal legno, sbozzando personalmente le sue marionette e infondendo loro vita grazie a dei fili invisibili anziché con l'elettricità e l'aiuto di Igor.
I suoi spettacoli teatrali (e immagino anche le innumerevoli masterclass che organizza) fanno impressione, perchè c'è più forza vitale lì sul palco che in platea, tra il pubblico.
Non ci credete?



Ah ecco, adesso vedo che siete dalla mia parte.
Bene.
Visto che nelle sale in questo momento c'è quel pippone di film su Noè con Russell Crowe, mi auguro che se dovesse ricominciare a piovere per un secondo Diluvio Universale, a uomini come Sabuda e Mottram, capaci di farci vedere cose che non immagineremmo di poter vedere, venga riservata una morte indolore; annegare sì come tutti gli altri umani, ma almeno nel Brunello di Montalcino.
  

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